venerdì 14 novembre 2008

Satira antitaliana nelle cartoline e nella stampa greca degli anni Quaranta


La vignetta satirica in Grecia ha sempre goduto di una buona tradizione.

Con lo scoppio della seconda guerra mondiale e forse già da prima, molte case editrici e piccole tipografie, in previsione dello sviluppo del conflitto, cominciarono a pubblicare una grande quantità di cartoline postali, che il Servizio Militare Postale distribuiva ai soldati nelle caserme e la Posta Civile metteva a disposizione di coloro che volessero spedirle al fronte.
Alcune illustrazioni di queste cartoline avevano un contenuto “patriottico”, altre erano puramente satiriche e prendevano in giro il nemico, superando spesso i limiti del buon gusto.


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In ogni caso, questa produzione ebbe un grande successo tra il pubblico, costituendo una forma di propaganda che aiutò moltissimo a tenere alto il morale dei combattenti, delle loro famiglie e di tutto il popolo greco e permise a molti disegnatori di mettere in luce le proprie capacità.

Durante l’occupazione italiana del paese la satira era indirizzata soprattutto a ridicolizzare le truppe armate italiane, rappresentate in maniera pomposa in contrasto con la loro incapacità di resistere al contrattacco greco. La resistenza locale aveva come protagonista il soldato Tsolias o Euzonas, vestito con il costume tradizionale e con ai piedi le calzature “tsaruhi”, divenute poi il simbolo della vittoria.

Le cartoline postali, così come le vignette sui giornali e sulle riviste mostravano spesso scene di battaglia con gli italiani che fuggivano terrorizzati, diffondendo l’idea che la guerra fosse contrassegnata da una seria di vittorie facilissime, ottenute da soldati greci particolarmente coraggiosi.


I più importanti disegnatori greci di quell' epoca furono Fokion Dimitriadis, Kostas Bezos, Nikos Kastanakis, Evangelos Giannopulos, Stamatis Polenakis, Frixos Aristefs, Stamatis Stamatiu, Efthimios Papadimitriu, Giorgos Geivelis, Niros, Vassilis Christodulu, Pavlos Pavlidis, Michalis Gallias, Antonis Theofilopulos e Archelaos Antonaros.

Questi disegnatori, la cui fantasia era ricchissima, furono speso anche dei combattenti.

Le loro caricature, prendevano di mira soprattutto il Duce, i ministri del governo fascista e i generali responsabili delle truppe italiane in Albania, e furono pubblicate dai principali giornali di quel periodo, come “Acropoli”, “Vradini” “Kathimerini” e “Niki”.

A Stamatis Polenakis si deve anche la realizzazione del primo film a disegni animati nella storia del cinema greco: Il Duce racconta… come lui conquistò la Grecia (1945), una rievocazione in chiave satirica delle vicende belliche.


Solo gli eventi successivi, con l’invasione tedesca e il massacro di Cefalonia del 1943, modificarono, in parte, l’opinione che si era diffusa nel paese nei confronti dell’Italia e degli italiani.

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